martedì 6 novembre 2007

Dai palazzi della politica uno sputo in faccia ai precari. Quelli veri

A gennaio 2004 l’Anonima Fratellanza di Jacob affisse dei manifesti in cui dava alla città la lieta novella: “A Foggia la disoccupazione non esiste”. Certo, si trattava di un evento negato ai comuni mortali, ai precari senza santi in paradiso o pezzi grossi in famiglia.

Quasi quattro anni fa l’Amministrazione Provinciale decise di inventarsi un istituto giuridico, quello della “borsa lavoro”, per assumere senza alcuna selezione ad evidenza pubblica alcuni figli, parenti, amici di qualche ras della politica, di destra come di sinistra. Manifestammo il nostro disprezzo verso “disoccupati fortunati” e verso i loro padrini, annunciando come questi rapporti precari altro non erano che l’anticamera di una futura assunzione a tempo indeterminato.

Siamo stati facili profeti, con il callo bello spesso alle furberie dei rappresentanti del popolo bue, che reclama moralità ma fa la fila per rubare il posto ai raccomandati di cui sopra. Il 6 novembre il Consiglio Provinciale ha approvato la stabilizzazione dei borsisti, oggi ridottisi al numero di otto. Verranno assunti entro il 31 dicembre full time e a tempo indeterminato. Tra i fortunati vincitori:

Alfonso De Pellegrino, segretario di una sezione foggiana dei defunti DS, con un posto già ben remunerato nel Consiglio di amministrazione dell’Amgas (insaziabile, il ragazzo…);
Alessia Morlacco, figlia di Vincenzo, sindaco di centrosinistra a Lucera e segretario generale della Provincia (cioè colui che ha vergato di legittimità le delibere di assunzione di ieri e di oggi);
Elviranna Susanna, moglie di uno dei figli di Vincenzo Morlacco (e tanto basta);
Vito Cristino, figlio di un alto dirigente della Regione Puglia;
Omar Prezioso, figlio di un dirigente della Provincia;
Michele Cicoria, figlio del capo degli autisti di Palazzo Dogana;
Alessandro Ursitti, parente del segretario generale della Fiera di Foggia e dirigente di Forza Italia.

Ci avevano già provato a far passare la frode delle assunzioni a tempo indeterminato sotto le mentite spoglie di una selezione pubblica, lo scorso anno. Era stata già approntata la commissione valutatrice e redatta la delibera. Si fermarono per contrasti interni alla maggioranza. Solo che le norme previste nell’ultima Finanziaria hanno accelerato il percorso: assunzione entro la fine dell’anno o licenziamento. Mai avuto dubbi su cosa optassero…

Gli assessori della Provincia parlano di precari che era giusto stabilizzare, per giustificare l’ingiustificabile. Ma l’assunzione degli otto prescelti (assieme ad altri 120, tra questi ex Lsu e altri fortunati entrati negli anni passati sempre grazie alla benedizione del padrino di turno, ma stabilizzati solo part time) è un vero sputo in faccia ai veri precari, tanti giovani costretti per redditi da fame ad accettare il ricatto dello sfruttamento, l’umiliazione lavoro nero, senza il benché minimo diritto o tutela. Anche a morire, come accade in tanti cantieri edili o aziende non a norma.

Noi diamo voce a questi ultimi, ai veri precari, e volentieri restituiamo al mittente lo sputo in faccia, ribadendo tutto il nostro disprezzo, sempre montante.

E a chi ancora è convinto che da questa gente possano arrivare risposte per il diffuso disagio sociale che vivono i “senza padrini”, i senza “pezzi grossi” in famiglia, l’invito –ieri come oggi- è a fare come noi: NON VOTATELI, SPUTATEGLI IN FACCIA!

Anonima Fratellanza di Jacob

1 commento:

Anonimo ha detto...

La non democrazia equivale all'ignoranza e alla poca sicurezza delle proprie idee ed ideali. Avevo scritto un commento che è stato da voi abilmente cancellato. E bravi....piuttosto che lasciar scritto "ancora nessun commento" scrivete "c'era un commento ma l'abbiamo cancelato perchè ci spaventa la schiettezza delle gente". Vi lascio la mia mail, se mai voleste rispondermi...
maky792001@yahoo.it